In occasione del Convegno MoodleMOOT Italia 2020, organizzato da AIUM – Associazione Italiana Utenti Moodle, ho tenuto un workshop/tutorial sull’impiego di H5P, con particolare riferimento alla sua integrazione all’interno di ambienti di apprendimenti sviluppati con l’LMS Moodle.

H5P è un framework di supporto allo sviluppo di contenuti interattivi in HTML5 che trovano facile applicazione in ambito educativo e didattico. È gratuito, libero (Licenza MIT) e ha alle spalle una grande comunità. Negli ultimi anni è diventato sempre più popolare grazie alla sua integrazione, in forma di plug-in o come funzionalità nativo, di LMS come Moodle, Canvas e Blackboard e di CMS come Joomla, Drupal e Wordpress. Il suo editor è molto semplice da utilizzare e non richiede alcuna competenza di programmazione: per i corsi in e-learning, i corsi blended e le occasioni di didattica a distanza e didattica digitale integrata si rivela perfetto, soprattutto in assenza di un instructional designer.

Ritengo H5P uno strumento efficace non solo per la tipologia di contenuti che consente di creare e per il monitoraggio dei progressi e dei risultati che offre, ma soprattutto perché la maggior parte dei contenuti è completamente accessibile (cfr. documentazione). Inoltre, a mio parere, alcune funzionalità lo candidano a valido alleato di chi progetta la propria didattica in maniera inclusiva, per esempio in funzione degli obiettivi dell’Universal Design for Learning

Nel corso dell’intervento illustro la filosofia alla base di H5P e presento i principali contenuti interattivi che possono essere creati, come le mappe con hotspot (Image Hotspots), i video interattivi (Interactive Video), i percorsi ramificati adattivi (Branching Scenario) e gli ambienti virtuali (Virtual Tour 360). Di questi contenuti cerco di evidenziare la strategia didattica nella quale si inseriscono e le competenze trasversali sulle quali consentono di lavorare. Infine, in pieno spirito tutoriale, mostro in che modo è possibile creare un contenuto interattivo direttamente all’interno di Moodle e quali dati vengono memorizzati all’interno del Registro Valutatore (learning analytics).

Negli ultimi dieci minuti dell’intervento ho mostrato in che modo creare la seguente mappa con hotspot che consenta di osservare i dettagli di un ambiente didattico inclusivo. La mappa è tratta dal corso in e-learning che ho prodotto per il volume “Concorso a Cattedra 2020 – Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria” edito dalla casa editrice Angelo Guerini & Associati.



In occasione del Convegno MoodleMOOT Italia 2020, organizzato da AIUM – Associazione Italiana Utenti Moodle, ho tenuto un workshop/tutorial sull’impiego di H5P, con particolare riferimento alla sua integrazione all’interno di ambienti di apprendimenti sviluppati con l’LMS Moodle.

H5P è un framework di supporto allo sviluppo di contenuti interattivi in HTML5 che trovano facile applicazione in ambito educativo e didattico. È gratuito, libero (Licenza MIT) e ha alle spalle una grande comunità. Negli ultimi anni è diventato sempre più popolare grazie alla sua integrazione, in forma di plug-in o come funzionalità nativo, di LMS come Moodle, Canvas e Blackboard e di CMS come Joomla, Drupal e Wordpress. Il suo editor è molto semplice da utilizzare e non richiede alcuna competenza di programmazione: per i corsi in e-learning, i corsi blended e le occasioni di didattica a distanza e didattica digitale integrata si rivela perfetto, soprattutto in assenza di un instructional designer.

Ritengo H5P uno strumento efficace non solo per la tipologia di contenuti che consente di creare e per il monitoraggio dei progressi e dei risultati che offre, ma soprattutto perché la maggior parte dei contenuti è completamente accessibile (cfr. documentazione). Inoltre, a mio parere, alcune funzionalità lo candidano a valido alleato di chi progetta la propria didattica in maniera inclusiva, per esempio in funzione degli obiettivi dell’Universal Design for Learning

Nel corso dell’intervento illustro la filosofia alla base di H5P e presento i principali contenuti interattivi che possono essere creati, come le mappe con hotspot (Image Hotspots), i video interattivi (Interactive Video), i percorsi ramificati adattivi (Branching Scenario) e gli ambienti virtuali (Virtual Tour 360). Di questi contenuti cerco di evidenziare la strategia didattica nella quale si inseriscono e le competenze trasversali sulle quali consentono di lavorare. Infine, in pieno spirito tutoriale, mostro in che modo è possibile creare un contenuto interattivo direttamente all’interno di Moodle e quali dati vengono memorizzati all’interno del Registro Valutatore (learning analytics).

Negli ultimi dieci minuti dell’intervento ho mostrato in che modo creare una mappa con hotspot che consenta di osservare i dettagli di un ambiente didattico inclusivo.