Con lo spostamento dell’evento didattico dallo spazio fisico a quello virtuale, l’interazione ternaria tra il docente, gli studenti e il sapere ha subito una profonda metamorfosi. I docenti e gli studenti sono stati costretti ad abbandonare il loro habitus routinario in favore di uno orientato all’esplorazione e alla sperimentazione. In un contesto altamente mediato dalle piattaforme di videoconferenza, hanno dovuto imparare a decodificare nuovamente il linguaggio, verbale e non verbale. Il contratto didattico è stato riformulato, dando luogo a un inevitabile rallentamento, almeno in un primo momento, del processo di insegnamento-apprendimento di ciascuna disciplina. La difficoltà nell’ottenere feedback immediati ha aumentato il rischio di incomprensioni ed equivoci, mentre l’assenza della negoziazione tradizionale ha rallentato i processi decisionali. Le lezioni non sono state interrotte dal suono della campanella o dall’annuncio di una circolare, ma da carenze infrastrutturali, finestre sul divario digitale contemporaneo, e da non sempre adeguate competenze digitali, imputabili a docenti, personale amministrativo, studenti e genitori […].